Cari amici, l’Associazione TevereNoir propone una visita alla scoperta del monumento che tutto il mondo ci invidia. Un Palazzo da Fiaba, un Parco Monumentale, un Capolavoro del Rinascimento: PALAZZO FARNESE A CAPRAROLA.
Già dal sedicesimo secolo il parco e i giardini costituirono una componente essenziale del palazzo. Per il ‘gran cardinale’ Alessandro Farnese e i suoi contemporanei del tardo Rinascimento i viali alberati, le varie specie, i casini di delizie e di riposo, come pure le fontane e i giochi d’acqua svolgevano un ruolo preciso, che andava al di là del piano meramente esornativo, pure importante.
Il Palazzo Farnese (o Villa Farnese) a Caprarola (Viterbo) è considerato uno dei migliori esempi di dimora rinascimentale. Costruito dalla potente famiglia Farnese, il palazzo fu una delle molte dimore signorili costruite dai Farnese nei propri domini. Inizialmente fu concepito per assolvere a scopi difensivi come era comune nelle dimore signorili del territorio laziale tra XV e XVI secolo. Il cui progetto fu inizialmente affidato ad Antonio da Sangallo il Giovane dal cardinale Alessandro Farnese il Vecchio. I lavori iniziarono nel 1530, ma furono sospesi con l’elezione al soglio pontificio del cardinale (Paolo III).
Il nipote, il cardinale Alessandro il Giovane, insediatosi a sua volta a Caprarola, ne riprese l’edificazione affidando il progetto di completamento a Jacopo Barozzo da Vignola, che modificò radicalmente il progetto originale riavviando i lavori nel 1559. L’edificio fu quindi trasformato in una imponente residenza per il cardinale e la sua corte. I bastioni angolari vennero interrotti al primo livello e trasformati in ampie terrazze aperte sulla campagna circostante, mentre al centro della residenza fu realizzato un cortile circolare a due piani, con i livelli superiori arretrati per non interferire con l’armonia del disegno del cortile.