Il XXI secolo da poco iniziato ha già sottolineato l’importanza e l’indiscutibilità di un fatto: il futuro del pianeta è subordinato al futuro dell’acqua. Il valore crescente dell’oro blu e le preoccupazioni riguardanti la qualità e la quantità di approvvigionamento idrico stanno avvicinando l’acqua al petrolio e a certe ricchezze minerali in quanto risorsa primaria, strategica e vitale.
L’acqua è la principale fonte di vita dell’umanità.
La salute individuale e collettiva dipende da essa.
L’agricoltura, l’industria e la vita domestica sono profondamente legate ad essa.
Già gli antichi romani avevano compreso il valore strategico e vitale dell’oro blu. Roma antica fu infatti caratterizzata da abbondanza di acque di ottima qualità il che le fece meritare l’appellativo di “Regina aquarum”. La capitale, dunque, dovette molto del suo benessere ai suoi costruttori che, dotati di uno sviluppato senso dell’orientamento ed esperti in ingegneria idraulica, realizzarono quei capolavori di ingegneria che ancora oggi sono visibili, gli acquedotti – alcuni dei quali ancora oggi in funzione – che, conducevano l’acqua a Roma.
L’Associazione TevereNoir propone una passeggiata nel territorio che più di ogni altro sembra identificarsi con l’acqua, cioè quello di Tivoli, l’antica Tibur Superbum ed in particolare in quello che si trova nei pressi di Poli, Gallicano nel Lazio, San Vittorino, San Gregorio di Sassola, che dovrebbero far parte dell’istituendo Parco Archeologico Naturalistico dell’Agro Polense.
Sarà possibile ammirare gli imponenti e ben conservati resti di acquedotti romani, resi celebri anche dal famoso acquerellista Ettore Roesler Franz e dalle fotografie di Thomas Ashby.
VISITA ESCLUSIVA CON PERMESSO SPECIALE
SABATO 27 MAGGIO 2017
LE VIE DELL’ACQUA. GLI ACQUEDOTTI DELL’AGRO POLENSE.