Cari amici, l’Associazione TevereNoir propone un trekking urbano alla scoperta di uno dei quartieri storici e caratteristici della Capitale: il Trullo.
La borgata del Trullo, che deve il suo nome a un sepolcro romano a tumulo, simile ai trulli pugliesi, è un quartiere che si è riscattato e rivitalizzato grazie all’attività dei Poeti der Trullo, giovani poeti che scrivono i loro versi negli spazi urbani, e agli interventi artistici dei Pittori Anonimi del Trullo, che, ricorrendo al colore, hanno attenuato il grigiore e il degrado della loro borgata.
La zona del Trullo faceva parte dell’Agro romano, ed era luogo, nell’antica Roma, di riti misteriosi propiziatori legati all’agricoltura. Non va, infatti, dimenticata la presenza, nelle vicinanze, del bosco sacro, ove i Fratres Arvales si recavano per elevare preghiere alla dea Dia, dea del “cielo chiaro”, cioè delle condizioni atmosferiche propizie al buon raccolto. La collina ad Occidente dei Monti del Trullo è quella dei Diamanti o di Montecucco. La collina di Montecucco è un’area archeologica e parco-campagna di 6,4 ettari a 42 metri sul livello del mare. Da lì si può godere il panorama sull’ansa del Tevere, dall’Eur a Ponte Galeria. Nella distesa campagna rimane la Torre Righetti, un casino di caccia risalente al 1825 come recita una targa di travertino posta sopra l’ingresso e i resti monumentali della secentesca Villa Kock. La vista è davvero insolita e si può ammirare un’originale scorcio di campagna romana: questo è anche il set cinematografico di Uccellacci e Uccellini diretto da Pier Paolo Pasolini nel 1965, con Totò e Ninetto Davoli.