Care amiche cari amici,
Vi proponiamo una suggestiva passeggiata nel quartiere Coppedè: un angolo di Roma dalle fattezze inaspettate e bizzarre, un fantastico miscuglio di arte Liberty, Art Decò, con infiltrazioni di arte greca, gotica, barocca e addirittura medievale.
Oltre al centro storico di Roma, ai suoi palazzi straordinari, ai suoi monumenti, alle sue chiese, esistono anche altri luoghi, altre zone, altri edifici di Roma che meritano assolutamente di essere scoperti e conosciuti, perché̀ di grande e straordinaria bellezza. Una quarantina di edifici nel bel mezzo del residenziale quartiere romano denominato “Trieste, Salario” si distinguono per lo stile fantasioso, inconsueto, originale ma molto elegante. Sono tutti concentrati intorno a Piazza Mincio e rappresentano un’oasi di stile del tutto particolare all’interno del panorama cittadino: è il Quartiere Coppedé dal nome dell’architetto che lo progettò e lo fece costruire nei primi decenni del Novecento, su commissione della Società Anonima Edilizia Moderna, riempiendolo di citazioni stilistiche e di creazioni fantasiose, dal liberty al neoclassico.
Tutti gli edifici del quartiere sono eleganti e suggestivi, con decorazioni che rappresentano un ragno, un gallo o una lupa tra torri e loggette, piccoli giardini, bassorilievi e mura dipinte. Un sito di questo genere non poteva passare inosservato “a chi fa di professione il rappresentante di immagini” (Federico Fellini). Dario Argento, in particolare, ambientò qui il film “L’uccello dalle piume di cristallo”.
Un quartiere al cui fascino pare non seppero resistere nemmeno i Fab Four: si dice che alla fine di uno dei concerti (suonarono 4 volte in 2 giorni) che tennero al teatro Adriano, dopo aver trascorso una serata in giro per locali, i Beatles si buttarono vestiti tra i giochi d’acqua della splendida Fontana delle Rane, in piazza Mincio. Era il giugno del 1965, un’estate particolarmente calda.