Cari Amici,
l’Associazione TevereNoir Vi propone un itinerario nel Parco Valle del Treja alla scoperta di uno dei popoli più misteriosi del centro Italia: i Falisci.
La Valle del Treja, insieme con le sue pendici, le sue colline e le sue rupi, è il risultato di una lunghissima storia geologica, profondamente influenzata dall’esistenza di alcuni grandi vulcani nella zona a nord di Roma. Le varie fasi eruttive del vulcano sabatino – comprese tra 700.000 e 40.000 anni fa – hanno ricoperto le rocce ed i terreni più antichi ed è stata la forza degli agenti atmosferici insieme al lento scorrere delle acque di superficie a scavare negli strati vulcanici quelle che sono le valli di oggi. Il paesaggio del Parco è quindi caratterizzato dai risultati di una complessa storia geologica: i fondovalle sono stretti, sovrastati da pareti di gole più o meno ripide e coperte dalla vegetazione.
II fiume Treja scorre tra contrafforti di origine vulcanica attraversati da numerosi corsi d’acqua minori suoi affluenti. Il paesaggio è quello tipicamente “etrusco” con forre profondamente incise e pareti tufacee a strapiombo.
Il Parco sorge in territorio falisco, i cui due centri principali furono Falerii a nord, l’attuale Civita Castellana, e Narce a sud. I Falisci, attivi tra l’VIII ed il V secolo a.C., parlavano una lingua simile al latino ma erano legati da stretti rapporti politici all’Etruria. Ebbe notevole importanza l’arte ceramica: dai carmina fescennina si desume la concezione di vita gioiosa, spensieratezza e godimento dei piaceri conviviali di questo popolo. I Falisci si opposero strenuamente ai Romani nel territorio della Valle del Tevere.
Abbigliamento: scarpe da trekking o con la suola rigida e antiscivolo, pantaloni lunghi. Cappellino, occhiali da sole, borraccia.