Cari Amici,
l’Associazione TevereNoir propone la visita al Lucus Feroniae e alla Villa dei Volusii, due interessanti siti archeologici che ci offriranno uno spaccato della vita romana agreste, sia sotto il profilo religioso che per quello commerciale.
Un importante progetto di valorizzazione territoriale, recentemente portato a termine grazie all’azione congiunta della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria meridionale (oggi Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria meridionale) e la Società ARCUS, permette di visitare, in un unico percorso, la suggestiva area archeologica di VI-III secolo a.C. del santuario del Lucus Feroniae (bosco sacro dedicato a Feronia, dea italica della fertilità dei campi e propiziatrice dei commerci), la contigua colonia romana del I secolo a.C. (Iulia Felix Lucoferonensium), con l’annesso Antiquarium, nel comune di Capena, e la villa dei Volusii Saturnini, nel comune di Fiano Romano.
Le due aree archeologiche, prima separate dalla via Tiberina, sono oggi collegate da un ponte pedonale, dotato di ascensore per i visitatori con disabilità motorie. Tra le rovine della colonia romana, nel verde della campagna romana, è possibile ammirare i raffinati pavimenti a mosaico riportati all’antico splendore attraverso una paziente opera di restauro. Nell’Antiquarium, tecnologie innovative danno voce a personaggi, come la dea Feronia, che racconta il proprio tempo, ridando vita alle atmosfere del bosco sacro e alla devozione dei fedeli: una visita in grado di far compiere ai visitatori un viaggio nel tempo. Conclude la visita dell’Antiquarium l’esposizione di reperti straordinari, finalmente restituiti al pubblico. Infine, attraversato il ponte pedonale, si giunge alla villa dei Volusi. Apparteneva ai Volusii Saturnini, potente famiglia Senatoria. La villa fu fatta edificare dal pretore Quinto Volusio nel 50 a.C. Probabilmente la famiglia cadde in disgrazia durante le persecuzioni antisenatorie di Domiziano. La villa presenta due nuclei: uno centrale o signorile e un altro comprendente gli ambienti servili. Giunta fino a noi ben conservata, inizialmente ebbe l’aspetto di una lussuosa abitazione di campagna, che si trasformò successivamente in un vasto complesso rurale con numerosi schiavi per la lavorazione della terra. Molti ambienti si presentano pavimentati con mosaici policromi; altri in bianco e nero.
In quella zona, nel periodo imperiale, sorsero numerosi latifondi e molte furono le ville, come quella dei Volusii, che vi furono erette anche allo scopo di accogliere i nobili proprietari in fuga dalle città.
SABATO 7 MAGGIO 2016
LE VIE DELL’ACQUA E IL TEVERE: IL LUCUS FERONIAE E LA VILLA DEI VOLUSII (con apertura speciale).